L’antica città di Lavinium, considerata sacra per la presenza di importanti santuari arcaici dei popoli latini, ci è nota soprattutto perché fondata, secondo la tradizione, da Enea, approdato sulle coste laziali, così come ricordato dalle fonti e dall’Eneide di Virgilio, quando narra le origini di Roma.
Il sito, a circa 30 chilometri da Roma, tra Pomezia e Torvaianica, era praticamente sconosciuto fino al 1955 quando, grazie agli accordi con la famiglia Borghese che è proprietaria dell’area, Ferdinando Castagnoli della Università di Roma “la Sapienza” iniziò l’esplorazione sistematica.
Le campagne di scavo portate avanti per oltre cinquanta anni hanno rivelato importantissime scoperte nell’area circostante il borgo (sorto nel Medioevo sull’acropoli di Lavinium), relative anche alle fasi protourbane (soprattutto per le necropoli) ed arcaiche dell’abitato ed alle fasi costruttive di epoca romana con edifici del Foro ed un notevole impianto termale.
Ma più conosciuti sono i luoghi sacri quali l’Heeron di Enea, tumulo-cenotafio di VII-IV secolo a. C. dedicato al mitico fondatore, il Santuario delle Tredici Are, dove maestosi altari in tufo (da poco scoperto il quattordicesimo) sono allineati in uno spazio lungo circa 50 metri, forse per il culto dei Penati o di Afrodite.
Importante è anche l’immensa mole di statue in terracotta del Santuario Orientale, dedicato a Minerva, dove giovani donne e fanciulli portavano statue di terracotta che li ritraevano nell’atto di offrire doni alla dea. Infatti in un deposito di ex-voto del santuario sono stati rinvenuti frammenti di un centinaio di raffigurazioni, alcune delle quali costituiscono il nucleo principale dei materiali conservati nel Museo Civico Archeologico di Pratica di Mare.
La nostra visita si svolgerà partendo infatti da questo piccolo ma preziosissimo museo, inaugurato nel 2005 e situato subito fuori il borgo medievale.
Ad accoglierci troveremo proprio la grande statua della Minerva armata, la Tritonia Virgo, con la sua severa espressione. A seguire, molte statue e ceramiche votive e numerosi corredi funebri nella necropoli usata tra il X e il VII secolo a. C.
Suggestiva è la sala del corredo funebre ritrovato nel c.d. Heroon di Enea, con la spada, le lance e il coltello sacrificale, numerosi vasi, gli spiedi e gli alari in ferro usati nel banchetto rituale, deposti nella sepoltura che gli stessi antichi ritenevano del mitico eroe.
Infine vedremo al centro della sala le eccezionali porte scolpite nel tufo della cella dell’Heroon aggiunte nella ricostruzione del monumento effettuata nel IV secolo a.C.
