La centrale termoelettrica dedicata all’assessore Giovanni Montemartini, inaugurata nel 1912 si trova lungo la via Ostiense, in un’area in cui in quegli anni iniziava una sistematica industrializzazione. La zona, infatti, presentava una serie di vantaggi non trascurabili per la creazione di un comprensorio di fabbriche e opifici: si trovava nelle immediate vicinanze del Tevere, al di fuori della cinta daziale e quindi esente da eventuali imposte sul combustibile ed era facilmente raggiungibile dai carri merci provenienti dal tratto ferroviario Termini-Trastevere.
Il progetto tecnico- finanziario del primo impianto privato destinato a produrre elettricità a Roma prevedeva l’utilizzo di macchine a vapore e caldaie, successivamente sostituite da macchinari diesel forniti dalla ditta Tosi, caratteristica peculiare dell’attuale sede museale. Nel 1997 è avvenuta la trasformazione da eccezionale esempio di archeologia industriale, in funzionale sede museale, con il trasferimento di centinaia di sculture in occasione della ristrutturazione di ampi settori del polo espositivo dei Musei Capitolini. Nel museo trovano posto una serie di opere rinvenute a Roma negli scavi della fine del XIX secolo e degli inizi del XX, le stagioni più feconde dell’archeologia romana.