rocca colonna

La Rocca Colonna e Castel San Pietro Romano (RM)

Oggi saliremo sulla Antica Arx Praenestina (a Castel San Pietro Romano, in provincia di Roma) sulla cima del monte Ginestro. In epoca antica il luogo era raggiunto da due lunghi bracci delle mura di Praeneste (attuale Palestrina) che fortificavano il luogo a più di 770 mt slm.

Qui c’era una fortificazione, ultimo baluardo della difesa praenestina che nel 970 d C. venne sostituita da una massiccia rocca da Stefania dei Conti di Tuscolo, sorella dell’allora pontefice Giovanni XIII. Intorno all’anno 1100 passò di proprietà a Pietro “de Columna”. Fino all’anno 1630 la Rocca rimase di dominio della famiglia Colonna, per passare poi alla famiglia Barberini.

I Colonna da briganti divennero Principi della Chiesa,  cardinali,  papi….

Il luogo prese questo nome per la leggenda per cui San Pietro apostolo qui risiedeva quando venne a predicare contro la Fortuna Primigenia. Ai prenestini non era molto simpatico. Pare che la dedica a San Pietro sia stata suggerita  dall’imperatore Costantino in persona e la zona  entrò nella falsa Donazione Costantiniana. La Rocca  “ospitò” svariati personaggi. I più importanti sono  Iacopone de Benedetti da Todi, qui imprigionato da Bonifacio VIII e Corradino di Svevia, prima della sua tragica fine davanti al Maschio Angioino a Napoli.

La chiesa parrocchiale di San Pietro apostolo è costruita su i resti del tempio di Iuppiter Arcanus, Giove dell’Arce. Il progetto della chiesa e` attribuito a Pietro da Cortona.

Nella seconda metà del 1200 qui visse la Beata Margherita Colonna, nella chiesetta di Santa Maria della Costa.
La storia del paese nel dopoguerra è singolare.

Questo piccolo paese divenne rifugio estivo negli anni ‘30 di Adolfo Porry Pastorel, il capostipite dei giornalisti fotografici. L’inventore della foto con didascalia su i quotidiani. Era di origine anglo-francese. Amico di molti personaggi del cinema, convinse Vittorio De Sica a girare qui Pane Amore e fantasia nel 1953.

Negli ultimi anni il paese è stato restaurato in maniera encomiabile ed oggi è uno dei Borghi più belli d’Italia. Ma io lo ricordo sempre quando era scassato, abbandonato e fantasticamente bello. Ci venivo con nonna e mamma.

Era un paese di sassi, ma vi si respirava la storia…

 

Emilio Ferracci

Lascia un commento

Your email address will not be published. All fields are required.