nativita cavallini

La Natività della Beata Vergine Maria

Ma quand’è nata Maria?

Certezze sulla data non ce ne sono ed in fondo saperlo non è poi così rilevante. L’importante semmai è ricordare che, nella tradizione cattolica, Maria è nata e vissuta per essere la madre del “Verbo”, grazie a lei, infatti:

«Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1,14).

Non a caso di Lei sola, insieme a san Giovanni Battista, si celebra oltre alla “nascita in cielo” anche quella avvenuta sulla terra.

Secondo la tradizione proprio l’8 settembre, sia nella chiese d’Oriente, come in quelle d’Occidente, ricorrerebbe tale celebrazione.
Questa festa per la Chiesa, quindi, segna l’inizio della redenzione del genere umano, poiché Maria permette la trasfigurazione dell’umanità e al tempo stesso ne diventa lo scrigno.
Se della nascita di Cristo abbiamo svariate interpretazioni, realizzate dai più importanti artisti d’Europa, purtroppo in merito alla Nascita della Vergine, soprattutto a Roma, ce ne sono molto poche, ma pur sempre di grande valore artistico e religioso.
Tra le più belle vi è quella realizzata da Pietro Cavallini, nel 1291, nella Basilica minore di Santa Maria in Trastevere.

Come possiamo notare, troviamo Anna distesa sul letto, che ha appena partorito, mentre viene assistita da diverse donne. Si tratta di un’immagine composta da tutte figure femminili: la serva in piedi, posta in primo piano, versa dell’acqua da una brocca in un capiente bacile; mentre quella sulla panchetta regge con una mano la neonata Maria e con l’altra provvede a controllare la temperatura dell’acqua. Sullo sfondo vi sono altre due serve che invece stanno porgendo alla puerpera sdraiata, in questo caso Anna “la madre di Maria”, del cibo e dell’acqua. Infatti,  sul tavolino imbandito, ci sono un coltello e dei pezzi di pane, per il primo pasto dopo il parto.
Anna è vestita con i colori che tradizionalmente sono della figlia: tunica rossa e manto azzurro. Colori  questi simbolici poiché preannunciano la missione di Maria, come “Madre di Dio”.

Dietro alle sei figure vi è una costruzione prospettica sfarzosa che ricorda molto le decorazioni delle ville imperiali antiche: tendaggi geometrici, pietre preziose, ecc. Nulla a che vedere con le case assai modeste del tempo di Gesù e dei suoi nonni che invece ritroviamo in un affresco straordinario realizzato nel Palazzo del Quirinale ad opera autografa di Guido Reni, tra il 1609 e il 1611.nativita guido reni

 

In quest’opera l’artista pone diverse informazioni, scandendo i vari momenti dell’evento.
Infatti, in alto a sinistra rappresenta il momento del parto con Anna assistita da due ancelle, mentre sul lato destro troviamo Gioacchino in attesa insieme ad altri due uomini. In primo piano tra la concitazione generale presenta la neonata in grembo a sua madre Anna, mentre a sinistra vi è l’ancella che sta preparando l’acqua per il bagno della nascitura. Bellissima l’intensità affettiva che emerge dal volto di Anna, sembra di ascoltare il dialogo silenzioso che sta intercorrendo tra lei e sua figlia appena nata.

Anche qui, se non fosse per la presenza dei tre uomini posti sullo sfondo sinistro, quello che emerge è che si tratta di una composizione tutta al femminile.

Inoltre, l’accostamento dei colori dona all’intera composizione fluidità e scorrevolezza, trasformando in un fatto straordinario, un evento preso nella sua quotidianità.

 

 

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