statua san pietro in trono roma

San Pietro in trono, racconto di una devozione sospesa

Esiste una devozione consolidata nei secoli a Roma, nei confronti della famosissima statua in bronzo di San Pietro in trono, esposta nell’omonima Basilica: l’omaggio al ritratto del primo pontefice reso baciando il piede sporgente dalla base. Spesso il gesto pratico si è semplificato nel tempo,  passando il bacio dalla propria mano al piede, cosicchè spesso si trasforma in una semplice carezza.

Questa tradizione, per motivi legati alle precauzioni sanitarie di questo difficile momento storico, è stata momentaneamente ed ovviamente interrotta.

 

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La Statua

 Questa opera il cui autore e datazione (tra il V e il XIII secolo) si discutono da sempre,  meriterebbe un’ampia descrizione ma noi ci limitiamo alla sua parte inferiore, coinvolta nel racconto: i piedi, soprattutto il destro.

festa san pietro roma

La superficie è ormai talmente consunta, da non presentare più i dettagli originali del sandalo che calzava, perfino le dita sono totalmente scomparse. Anche il sinistro è consumato, segno della confusione nel gesto di molti.

In tempi recenti, a dire il vero, visto il numero ingente di turisti da tutto il mondo che quotidianamente frequentavano la basilica, il gesto spesso veniva reiterato meccanicamente da alcuni al solo scopo di portare una foto ricordo a casa, tra le tante dei tesori artistici della basilica, ma indubbiamente la gestualità tradizionale è ancora sentita e tramandata da molti fedeli, che hanno continuato a sfilare composti alla base della statua.

 

Le testimonianze del passato

Il gesto ha perso però probabilmente la potente trasmissione emotiva che si può osservare in alcune immagini del passato, che ritraggono in modo espressivo momenti di sentita devozione.

Sono numerose le immagini su riviste del XIX e XX o stampe e dipinti del XIX secolo, dedicate a questo soggetto.

Sono immagini pubblicate nel bollettino mensile “La Basilica di San Pietro” dell’agosto 2019.

Vi compaiono donne del popolo con bambini in braccio, pellegrini arrivati da fuori città, fedeli di tutte le età ritratti nell’accarezzare e baciare il piede sporgente, per un sentimento di devozione, un raccomandarsi all’intercessione dell’Apostolo.

La prima, tratta dalla rivista L’Illustration del 1898, mostra una bambina protesa in punta di piedi per il bacio alla statua, circondata da altri fedeli, cosparsi di petali di fiori. In questa illustrazione la statua è solennemente vestita, con preziosi abiti pontificali, con anello e triregno.

Apparirà così a chi visiterà la basilica anche oggi, 29 giugno, festa dei santi patroni di Roma, Pietro e Paolo.

La vestizione, che viene ripetuta anche il 22 febbraio, festa della Cattedra di San Pietro, pur risalendo al Medioevo, assunse una forma solenne e scenografica in epoca barocca.

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La seconda è una famosa e graziosa illustrazione di Paul Renouard dal The Grafich, del 28 marzo 1891, in cui un ragazzo sostiene faticosamente il fratellino per aiutarlo a raggiungere il piede.

La terza illustrazione, sempre dalla rivista inglese The Grafich del 17 febbraio 1872, rappresenta un nutrito gruppo di fedeli inginocchiati in preghiera, tra i quali spicca nell’angolo sinistro una coppia con un cagnolino a guinzaglio, che scruta altrove con lo sguardo: è l’unico distratto!

Non saprei dire fino a che periodo sia stato possibile entrare in basilica con cani al seguito, ma sicuramente fino al 1872 sembra proprio sia stato permesso!

 

Avvenimenti e curiosità

Molti sono i racconti che si legano a questa devozione, come ci viene raccontato nel bollettino “La Basilica di S. Pietro” del luglio 2018, dal Cinquecento in poi, alcuni si riferiscono a miracoli, certificati dalle autorità ecclesiastiche.

Ma si riporta anche la curiosa cronaca di un tragico incidente, accaduto il 7 aprile 1628 ad un giovane operaio, che lavorava all’erigendo baldacchino del Bernini: lo sfortunato operaio precipitò morendo sul pavimento della Confessione.

L’enfasi del tragico racconto, arricchito da crudi particolari, serviva a sottolineare che probabilmente la causa dell’incidente, interpretato come punizione divina, dipese dalla irriverente abitudine del giovane operaio, che si divertiva a burlare ignari devoti, cospargendo il piede della statua con “una materia di latte fetente” e osservandoli mentre “sentendo il fetore” si allontanavano con gesti ed espressioni che causavano “ridicolo spettacolo ai riguardanti”!

Il racconto termina con il riferimento al ben noto proverbio “burla coi fanti e lascia star i Santi”, che evidentemente era già in uso all’epoca.

 

L’ufficialità

 Si sottolinea però nel sopra citato bollettino, che baciare il piede della statua di San Pietro in trono non è stato solo un gesto di venerazione di fedeli e semplici religiosi.

Anche i pontefici hanno espresso la loro devozione al “maggior Pietro” in continuità con la tradizione apostolica. Ad esempio il papa San Giovanni XIII era solito compiere questo gesto, infatti sul suo stemma episcopale fece riportare le parole “oboedientia et pax”, espressione che il cardinale Cesare Baronio pronunciava quotidianamente mentre baciava la statua.

Qui vediamo Papa Francesco che omaggia la statua alla fine della Solenne Messa del 29 giugno 2014 (bollettino “La Basilica di S. Pietro” giugno 2014).

papa francesco statua san pietro

Chissà se anche oggi i presenti alla cerimonia solenne potranno assistere ad un gesto simile o se anche il pontefice dovrà astenersi come tutti i semplici fedeli in questo periodo!

Speriamo di tornare presto alla normalità in tutti i gesti della vita, normali o solenni che siano!

 

Filomena De Santis

2 commenti

  1. avatar
    Posted by Simona Dainotto| 29 Giugno 2020 |Rispondi

    Racconto interessante e ben fatto: un grazie a Filomena De Santis

  2. avatar
    Posted by Arsi NUNZIATINA| 29 Giugno 2020 |Rispondi

    Grazie . La storia di SAN PIETRO È INTERESSANTE .

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