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Il Marchese del Grillo: tra realtà e finzione cinematografica

Nel 1981 uscì nelle sale cinematografiche italiane il film “Il Marchese del Grillo”.  Un fantastico Alberto Sordi interpretava il Marchese e Gasperino il carbonaro, la regia era di Mario Monicelli, il soggetto di Bernardino Zapponi

Quest’ultimo era un famoso soggettista e sceneggiatore che aveva scritto molte opere cinematografiche radiofoniche e televisive sin dagli gli anni Cinquanta.

 

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Chi era Bernardino Zapponi?

Bernardino Zapponi era un mio carissimo amico. Aveva una bellissima villa tra Zagarolo e Palestrina. La mia famiglia aveva una macelleria e Bernardino era nostro cliente. Spesso mi invitava ad andarlo a trovare e così mi raccontava anche del suo lavoro.

Bernardino era un grande romano, un grande studioso di Roma, della sua storia, del suo folklore di tutto. Io avevo appena 15 anni e così venni a sapere del Marchese del Grillo.

 

La vera identità del Marchese del Grillo

Il marchese divenne una maschera romana, ma in realtà, come mi spiegò Bernardino, vi erano stati svariati marchesi del Grillo. In seguito qualcuno iniziò a scrivere delle storie, sia vere, sia inventate, attorno ai vari marchesi del Grillo e così ne venne fuori un personaggio.

Il Marchese del Grillo divenne Onofrio del Grillo. Bernardino, nello scrivere il soggetto che poi divenne il film, si servì di queste storie e poi trovò due prove, se si possono chiamare prove, dell’esistenza di Onofrio del Grillo:

  • una è la sua tomba in via Giulia nella Chiesa di San Giovanni dei Fiorentini;
  • un’altra è un’iscrizione che si trova all’ingresso della chiesa di Sant’Anna dei Palafrenieri in Vaticano, dove è citato  “Onofrius de Grillo Marchionne”.

 

Il successo del film

Il film ebbe molto successo ed allora il Marchese del Grillo fu conosciuto e studiato. Onofrio del Grillo morì qualche anno prima dell’Onofrio del Grillo del film, ma si sa: nel cinema si può modificare tutto. 

Il vero Onofrio del grillo nacque e morì a Fabriano anche se passò la maggior parte della sua vita a Roma.

Nel film si mette in luce il carattere romanesco che era tipico anche della nobiltà. I nobili romani avevano un carattere molto popolaresco, a differenza dei nobili delle altre città italiane e straniere. Il Marchese del Grillo si annoiava nella Roma papalina e si divertiva a fare scherzi non proprio delicati. 

Scherzi atroci soprattutto nei confronti del popolo e della parte ebraica del popolo romano. Ma sue vittime erano anche altri nobili e prelati.

E così l’arrivo dei francesi di Napoleone fu per il marchese una grande novità e una speranza di una nuova vita.

La madre del marchese invece rappresentava l’ortodossia papalina.  Tra le varie storie raccontate nel film non fu possibile inserirne una che forse è la più incredibile e cioè quella del viaggio del marchese a Londra.

 

Un aneddoto sul Marchese del Grillo

Il marchese fu invitato da un suo amico Lord inglese per una battuta di caccia alla volpe. Saputo della presenza del marchese in Inghilterra, la regina volle invitare il lord ed il marchese ad un ricevimento. 

I due nobili erano fuori città e rientrarono immediatamente nella capitale ma fecero tardi. Così dovettero decidere se fare tardi al ricevimento della regina e presentarsi in abiti adeguati, o arrivare in orario, ma in abiti da campagna. Scelsero la seconda soluzione.

Quando furono presentati a corte la regina e tutti gli altri nobili si scandalizzarono. Allora il Lord è il marchese tornarono al palazzo per cambiarsi e tornati  al ricevimento vennero accolti con tutti gli onori.  Il marchese fu invitato a mangiare e lui prendendo il cibo con le posate se lo gettava sul vestito.

Tutti rimasero allibiti e gli chiesero perché si comportava come un pazzo e lui rispose: “ero stato invitato, sono venuto ma avete detto che avevo le vesti inadeguate, sono tornato con le vesti adeguate e voi mi avete accettato. Significa che voi non avete invitato me, ma le mie vesti e quindi sto dando loro da mangiare”.

 

L’importanza di Roma nel film

Il film ebbe molto successo, non solo per la storia del Marchese del Grillo, di Gasperino il carbonaro, di tutti gli scherzi incredibili che sono nella trama, ma anche per Roma.

Gli autori riuscirono a realizzare un film bellissimo, con scenari incredibili che poi sono gli scenari di Roma che noi abbiamo il privilegio di vivere tutti i giorni. Vedere Roma agli inizi dell’Ottocento, quando iniziava la fine del potere temporale dei papi,  è stato un vero privilegio. Infatti il film “Il Marchese del Grillo”, oltre ad essere un’opera cinematografica, è una vera opera di promozione di Roma.

Bernardino aveva scritto sette film con Fellini, tra cui “Roma” e inoltre “State buoni se potete” di Gigi Magni sulla storia di San Filippo Neri.

È stato una delle persone più importanti della mia vita, mi manca molto e oggi ho voluto ricordarlo.

Ciao Bernardino.