sandro botticelli paradiso

Il Cantore di Maria

Il 20 agosto la chiesa commemora uno dei santi mariani per eccellenza, colui che venne definito il “cantore di Maria”: San Bernardo di Chiaravalle (1090-1153), dell’ordine dei Cistercensi.

Lo stesso Dante lo sceglie,  proprio per la sua teologia mariale, che è l’espressione più alta della teologia mistica, per fargli da guida,  al posto di Beatrice (Canto XXXI del Paradiso), nell’ultima tappa del suo viaggio, nel suo momento più alto e conclusivo, quello della “visione intuitiva e mistica di Dio”.

Dante lo descrive come un vecchio dall’aspetto venerando, il cui volto ispira benigna letizia  e con l’atteggiamento devoto di un padre amorevole.

lactatio di san bernardo

“Lactatio” di S. Bernardo, min. XV sec.

Tanto che sarà proprio il Santo ad illustrare a Dante la disposizione dei beati nella rosa celeste (Canto XXXIII) e a rivolgere alla Vergine la famosissima preghiera (“Vergine Madre, figlia del tuo figlio….”1-39) con cui chiedeva il suo intervento affinché il poeta potesse usufruire della visione di Dio, immagine questa che concludeva la Cantica e il poema.

Tra gli artisti che nell’arco dei secoli si cimentarono nella rappresentazione visiva della Divina Commedia di Dante troviamo: Sandro Botticelli  e Salvador Dalì.

sandro botticelli paradiso

Sandro Botticelli (1444/45-1510), Paradiso XXX

Quest’ultimo nel 1950, proprio per i preparativi della commemorazione del settecentesimo anniversario della nascita di Dante Alighieri, realizzò per il  Governo italiano le illustrazioni dei cento canti della Divina Commedia, che sarebbero stati pubblicati dall’Istituto Poligrafico dello Stato. Difatti, le illustrazioni furono presentate il 14 maggio 1954 a Palazzo Pallavicini Rospigliosi a Roma, nell’ambito della prima retrospettiva di Salvador Dalí in Italia.

Grazie al surrealismo dell’artista, il soprannaturale si miscela con un’esplorazione audace della spiritualità, andando a creare una versione unica della Divina Commedia, soprattutto nella rappresentazione del Paradiso e quindi dell’ultima guida di Dante, riesce a far emergere la grande spiritualità e l’amore incondizionato che questi aveva verso la Vergine Maria.

Dalì – Paradiso, Canto XXXIII

Inoltre, non va dimenticato che anche San Bernardo, come molti altri santi, ebbe modo di vivere a Roma:  infatti nell’anno 1138 fu chiamato dal papa Innocenzo II a dirigere e a custodire l’Abbazia dei Santi Vincenzo e Anastasio alle Tre Fontane.

Il complesso abbaziale, allora come oggi, era composto da tre luoghi di culto importantissimi, legati alle testimonianze dei primi martiri:  la chiesa abbaziale vera e propria dedicata a S. Vincenzo e  Anastasio; la chiesa del martirio di San Paolo, dove è custodita la colonna sulla quale, secondo la tradizione, è avvenuta la decapitazione dell’Apostolo delle Genti; la Chiesa di Santa Maria in Scala Cœli, che già sorgeva sui resti di un antico tempio pagano (quello di Diana), era un oratorio dedicato ai Santi Zenone e ai 10.203 compagni martiri, soldati romani cristiani che qui morirono per ordine dell’imperatore Diocleziano, dopo essere stati sfruttati per la costruzione delle sue terme, mentre nella cripta è tutt’oggi custodito il luogo dove, secondo la tradizione, San Paolo trascorse le sue ultime ore prima del martirio.

abbazia dei santi vincenzo e tommaso alle tre fontane

 

Secondo un’antichissima tradizione, proprio in questo oratorio, nel 1138, alla presenza dello stesso papa Innocenzo II, San Bernardo, mentre celebrava la Santa Messa per le anime dei defunti, ebbe la visione delle anime del Purgatorio che su una scala venivano portate dagli angeli in Cielo, dove erano accolte da Maria. A seguito di questo evento miracoloso si deve il nome attuale della chiesa: Santa Maria in Scala Cœli.

Desiderio de Angelis, Visione di San Bernardo

All’interno della chiesa, scendendo due piccole rampe convergenti, si può ammirare la bellissima cripta con il pavimento originario relativo alla costruzione primitiva, nonché un piccolo altare dedicato a S. Paolo ed a S. Zenone, lo stesso utilizzato da S.Bernardo per celebrare messa il giorno della visione di Maria, sopra al quale vi sono due bellissimi dipinti dedicati ai due santi.

altare san paolo e san zenone

Mentre ai lati troviamo due finestrelle che lasciano intravvedere – a sinistra – una piccola ara pagana dedicata alla dea Diana – e a destra – un angolo dove, secondo la tradizione, venne tenuto prigioniero san Paolo prima della decapitazione. Dei due affreschi rappresentanti uno San Zenone e i Martiri soldati e l’altro San Paolo in carcere, solo il primo è rimasto.

In questo luogo così mistico ancora si avverte il grande carisma del Santo, tanto che dopo una vita così santa e attiva, è tutt’oggi venerato col titolo di “Dottore della Chiesa”.

 

Alessandra Antonucci

1 commento

  1. avatar
    Posted by Adriana Fiorentini| 25 Agosto 2021 |Rispondi

    Sempre completa ed interessante. Grazie !

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