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Cerveteri – Necropoli Etrusca della “Banditaccia”

00052 Cerveteri RM, Italia (0)
from/per person 55
  • Provincia di Roma
  • Durata: 4h
  • Trasporto con Pullman
  • Visita Individuale
  • Visita per Gruppi

Descrizione

Netropoli Etrusca “Banditaccia” in Cerveteri

L’itinerario della visita guidata a Cerveteri prevede la visita della Necropoli etrusca della Banditaccia, la più grandiosa ed estesa città dei morti dell’Etruria, tra le più monumentali del mondo antico, dal 2004 nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.
L’antica città di CeisraChaire o Agylla in greco antico, Caere in latino – fu il principale centro commerciale marittimo dell’Etruria. Come tutte le città costiere etrusche, fu eretta per ragioni difensive su un vasto altopiano tufaceo a una distanza di circa 6 km dal mare e fu servita da tre importanti scali portuali: Pyrgi (Santa Severa), Alsium (Palo Laziale) e Punicum (Santa Marinella).
Il momento di massimo splendore venne raggiunto nel VII sec. a.C. in età orientalizzante quando, grazie all’oculato sfruttamento delle risorse ambientali e all’intensa attività commerciale svolta in tutto il bacino del Mediterraneo, la ristretta cerchia di famiglie che dominava la città acquisì sempre più potere e ricchezza: ne sono testimonianza i ricchissimi corredi funerari con lussuosi oggetti d’importazione e la monumentale architettura tombale.
L’enorme importanza attribuita dalla civiltà etrusca alla vita ultraterrena, considerata un prolungamento di quella terrena, ha fatto sì che la peculiarità dell’architettura funeraria dell’antica Ceisra risieda proprio nel fatto che essa è una fedele riproduzione – esterna e interna – delle diverse tipologie abitative succedutesi nel corso dei secoli. Grazie al buono stato di conservazione della città dei morti della Banditaccia avremo così modo di ricostruire e immaginare il panorama di vita della città e più in generale di tutta la civiltà etrusca.
Seguendo un ordine cronologico inizieremo la nostra visita guidata con le testimonianze funerarie più antiche, risalenti al periodo villanoviano (IX-VIII sec. a.C.): il rituale funerario è in prevalenza ad incinerazione, le tombe sono a pozzetto, le ceneri dei defunti vengono raccolte all’interno di appositi contenitori ceramici, accompagnate dal corredo funerario.
Osserveremo poi come durante il periodo orientalizzante (VIII-VI sec. a.C.), la necropoli riceva una prima organizzazione urbanistica che si articola su un grande tumulo centrale intorno al quale sorgono tumuli di dimensioni più ridotte; nella fase recente del periodo i grandi tumuli vengono costruiti lungo una grandiosa via sepolcrale. Gli esempi più significativi di tale periodo sono la Tomba della Capanna, il Tumulo Maroi e il Tumulo Mengarelli.
Nel corso del periodo arcaico (VI-IV sec. a.C.) noteremo invece come la città dei morti vada riflettendo i cambiamenti che avvengono all’interno della società: nella sua parte finale emerge un nuovo ceto sociale, altamente qualificato a livello economico e culturale, e con il tempo le strutture tombali vengono livellate attraverso la distribuzione organica e successiva di strutture a forma di cubi (tombe a dado). Esemplificative della prima fase del periodo sono invece la Tomba dei Vasi Greci, la Tomba della Casetta e la Tomba della Cornice.
Infine, avremo modo di constatare come nell’età ellenistica (IV-I a.C.) il declino della civiltà etrusca, dovuto principalmente al prepotente emergere di Roma sul territorio, diventi chiaramente evidente nell’architettura funeraria della necropoli: le tombe a camera vengono articolate su più livelli, anche per la mancanza di spazio. Resistono però ancora alcuni potenti nuclei familiari: la splendida Tomba dei Rilievi, ipogea, destinata ad accogliere numerosi membri della famiglia Matuna, ne è la più evidente testimonianza.


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